La parola “packaging” si è ormai largamente diffusa nel linguaggio italiano e viene utilizzata in riferimento agli imballaggi dei prodotti delle aziende. Inizialmente, l'imballaggio aveva il compito primario di garantire la protezione della merce durante il trasporto e assicurarne una corretta conservazione nel tempo. Oggi, oltre a questa funzione fondamentale, il packaging si prefigge anche l'obiettivo di differenziare i prodotti in un mercato sempre più competitivo, rendendoli non solo identificabili ma anche accattivanti agli occhi dei consumatori.
Con l'aumento dell'importanza del confezionamento e della conservazione del prodotto, è emersa la necessità di creare una figura specializzata: il Packaging Engineer. Quest’ultimo è responsabile dello sviluppo e della creazione di packaging efficienti e funzionali per i prodotti aziendali. Nello specifico, la figura seleziona i materiali più adatti in base a costi ed efficacia, garantendo la conformità degli imballaggi alle normative attuali, inclusa l'etichettatura.
Spesso, il Packaging Engineer viene inserito all’interno dell’Ufficio Tecnico o dell’area R&D di un’azienda e, in particolare, può far parte di imprese specializzate nella produzione di imballaggi e di contenitori per il packaging.
Il Packaging Engineer si occupa quindi di seguire l’intero processo di creazione di un imballaggio: dalle fasi iniziali relative allo sviluppo dei concept e delle idee, passando per le fasi di test dei vari design, fino alla produzione del prodotto finale. Tra le attività solitamente svolte da questo professionista si trovano:
Per ricoprire il ruolo di Packaging Engineer può risultare sicuramente utile conseguire una laurea in Ingegneria dei Materiali, Chimica o Meccanica.
Tra le competenze tecniche e trasversali richieste a questa figura si possono menzionare:
Fonti